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Museo del Paesaggio di Maenza

Dall’Architettura del Paesaggio alla costruzione delle città collinari. Il progetto culturale dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune ha avuto fin dall’inizio l’ambizione di creare un circuito virtuoso che permettesse a vari partner coinvolti di dialogare intorno ad un bene comune.

Descrizione

Dall’Architettura del Paesaggio alla costruzione delle città collinari - Il progetto culturale dell’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Maenza ha avuto fin dall’inizio l’ambizione–obiettivo di creare un circuito virtuoso che permettesse a vari partner coinvolti di dialogare intorno ad un bene comune: il confronto inteso come unica modalità che permettesse all’inespresso orgoglio di appartenenza di avere una voce anche al di fuori degli ambiti territoriali di gestione amministrativa.

Tale obiettivo è passato attraverso una fase embrionale che convegni, incontri aperti all’altro da sé e varie manifestazioni hanno permesso di integrare e superare quanto fosse più legato all’intrattenimento, ponendosi anche come educazione permanente di molti settori della comunità civile.

Di grande supporto e stimolo è stato sicuramente il rapporto costruttivo instaurato con il mondo del volontariato e dell’associazionismo culturale, con il mondo dalla scuola dell’obbligo e superiore, con il mondo universitario e con la comunità scientifica, rapporto che in varie forme ha offerto suggerimenti e contributi ineludibili, in occasione di incontri, esposizioni, dibattiti, convegni.

L’obiettivo era quello di porre al centro dell’interesse varie tematiche calate nella realtà locale ma relazionate con più ampi ambiti che da una parte hanno reso più qualificato il dibattito, dall’altra hanno fatto rientrare a pieno diritto il locale nel generale.

È stato così che l’inespresso orgoglio di appartenenza ha avuto una voce, un sensibile ascolto, per far sì che anche la stessa identità della comunità si precisasse attraverso l’individuazione di un museo.

Si è scelta l’istituzione di un museo tematico che tenesse conto di questo articolato che non poteva essere che geografico, demo-antropologico, sociale, ma, a differenza degli altri musei vicini, anche artistico: il Museo del Paesaggio, un museo che ovviamente sarebbe stato riduttivo si dovesse occupare di temi costretti entro i confini amministrativi del solo territorio comunale di Maenza.

Museo del Paesaggio quindi riferito ad un territorio omogeneo in quanto a formazione geologica, idrografica, archeologica, storica, artistica ( si pensi al grande cantiere medievale di Fossanova con la sua influenza architettonica): la valle dell’Amaseno, delineata, studiata ed offerta all’attenzione del cittadino, dello studioso, del turista, nella sua interezza.

Un museo che non c’era, un museo che quindi ha bisogno di tempo, perché nel tempo c’è l’evoluzione stessa del progetto, sia come accoglimento di tematiche, via via evidenziate, sia come acquisizione di quei beni e di quei saperi che saranno accolti nella struttura.

Il Museo nasce pertanto come istituzione pubblica Comunale con D.C.C.n.19 datata 11.02.2008 e viene affiancato da un complesso progetto di acquisizione di quei beni e sapere citati, ma soprattutto di relazioni e di attività parallele. Tale acquisizione ha però bisogno di una cassa di risonanza che indaghi, raccolga, faccia conoscere le volontà, le ambizioni, non solo identitarie, ma che cerchi soprattutto quella condivisione necessaria per far vivere e rivivere una vita territorialmente allargata.

Ecco la scelta coraggiosa di affidare alla pubblicazione dei Quaderni del Museo quella voce ed optare per la strada più onerosa, anche in termini economici, ma più pagante, di uscire cioè allo scoperto anche fuori dell’ambito locale, attraverso il mondo dell’editoria specializzata. I Quaderni, fino ad ora usciti nel numero di quattro, uno per anno dal 2009, sono stati così editati dalla Palombi & Partner che garantisce la loro diffusione nei vari book shop dei Musei romani e nelle librerie, mentre l’Amministrazione Comunale ha scelto la strada di consegnare i Quaderni alle più importanti Biblioteche Nazionali, per attivare quel turismo culturale che si auspica crei anche un indotto economico.

A livello locale la distribuzione è avvenuta a partire dal giorno della presentazione dei singoli Quaderni: la prima domenica del mese di ottobre di ogni anno, in occasione della Giornata Nazionale delle Associazioni degli Amici del Musei, che così, attraverso la F.I.D.A.M. (Federazione Italiana delle Associazioni degli Amici dei Musei) inserisce nella sua campagna promozionale, largamente diffusa a partire da una conferenza stampa a Milano, Firenze e Roma, patrocinata dalla Presidenza della Repubblica e dal Ministero dei Beni culturali, l’evento di Maenza fra quelli delle prestigiose sedi periferiche italiane, cosi come è pubblicizzato dal comune manifesto di programma.

Chi c’è dietro il silenzioso mondo del comitato redazionale? L’Università (Roma, Cassino, Viterbo, Verona) i cui docenti ed assistenti hanno prestato la loro penna oltre che la loro stima; gli studiosi locali che hanno espresso la loro vis culturale municipale; i tecnici che attraverso saggi di geologia, idrografia, biologia, botanica, paleografia, archeologia e storia dell’arte, hanno ceduto il loro sapere ad un quaderno ormai noto ed apprezzato nel mondo scientifico.

Ma Museo significa anche acquisire materiale, prodotti artistici utili a creare un itinerario visivo-concettuale su alcune tematiche, come la cultura materiale, i prodotti artistici che evidenziano come il paesaggio sia stato interpretato dagli artisti, la cartografia che faccia luce sui modi di rappresentare in pianta e in varie simbologie la restituzione grafica del territorio.

Sono state così istituite, all’interno del Museo del Paesaggio alcune sezioni privilegiate: a) Il centro di documentazione cartografica, ricco ormai di un interessante corpo di oltre trecento unità (dal XVI a XXI secolo); b) Una sezione documentaria (Leggi, Editti, Notificazioni, Bandi Pontifici) che andrà ad affiancare il materiale di cui è in corso la restituzione dell’Archivio Storico Comunale da parte del Comune di Priverno che lo detiene dagli anni in cui, durante il Fascismo, il Comune di Maenza venne soppresso; c) Una sezione fotografica, ricca di originali e rare fotografie storiche, di fotografi contemporanei, in particolare di Mimmo Pintacuda, il maestro del Regista Tornatore; d) Una sezione legata alla cultura materiale, non solo locale, che permetterà costruttivi confronti, in particolare con le ceramiche d’uso (sezione ricca ormai di oltre duecento pezzi, tra l’altro provenienti da un raccoglitore e collezionista d’eccezione, Duilio Cambellotti, ed esposti e pubblicati recentemente al Museo Internazionale della Ceramica di Faenza, in una prestigiosa mostra); e) La sezione costumi e tessili del coreografo e costumista Benito Trichei, l’anima dell’ Associazione Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo di Maenza; f) La sezione Arti Visive Animalista e Lavoro Agricolo (riferita in particolare all’opera dell’artista novecentista Giuseppe Pellitteri); g) La sezione Arti Visive Paesaggistica, ricca ormai di un centinaio di pezzi che indagano su come l’artista rappresenta il paesaggio ( opere dal XVI al XXI secolo); h) La sezione storica di restauro di tele, di epigrafe romane, con i calchi degli stemmi e dell’epigrafi gotiche e rinascimentali ospitati in vari siti di Maenza, che così possono essere goduti unitariamente in copia nella sezione della storia, non solo cittadina.

I Quaderni hanno titoli diversi, scelti collegialmente dalle assemblee dei Presidenti delle Associazioni periferiche degli Amici dei Musei:

  • il n.1 (2009) - Il Paesaggio rilevato, trasformato e rappresentato. Progetti, percorsi, esposizioni;
  • il n.2 (2010) – Strutture del Paesaggio. Memoria e conservazione. Strutture,restauri, acquisizioni;
  • il n.3 (2011) – Unità nelle Arti: dall’architettura del Paesaggio alla costruzione delle città collinari. Studi ed acquisizioni;
  • il n.4 (2012) – Viversi fuori, viversi dentro. Grandi musei e piccoli borghi. Per un museo a Maenza.

Si sta già lavorando al quinto quaderno (ottobre 2013) perché è stata proprio la bontà dell’iniziativa editoriale ad attirare firme; le cosiddette buone pratiche hanno rassicurato i donatori. Perché di donazione si tratta, sia da parte di chi ha scritto e scriverà, sia da parte di chi permetterà all’attenta Amministrazione Comunale di acquisire opere d’arte.

La vita del Quaderno però non si è arrestata con il lavoro silenzioso di chi vi ha operato e nella suggestiva giornata della presentazione, perché è stata sostenuta da una intensa programmazione di attività culturali (esposizioni, presentazione di libri, conferenze, etc.), che tra l’altro hanno comportato un discreto numero di presenze, di ritorni, di scoperte, che le varie occasioni hanno reso possibili, da parte dei cittadini, di curiosi e di turisti.

Costruttivo è stato il rapporto con la scuola, consolidato con corsi di miniguide rivolto agli alunni della scuola dell’obbligo, di lezioni sulla storia e geografia del territorio, di uscite su posto, di laboratori sfociati nella parallela costruzione del Museo-Laboratorio dei bambini, con la creazione di un itinerario turistico ebraico redatto dal Corso Superiore dell’Istituto Professionale Sperimentale per il Turismo “L.Einaudi” di Latina, con il concorso per il logo e il manifesto del Museo concordato con l’Istituto d’Arte-Liceo Artistico “A.Baboto” di Priverno.

Il rapporto con l’associazionismo culturale e di categoria (Amici dei Musei- Associazione Insegnati di Geografia-Italia Nostra-Archeo club-WWF-FAI-Associazione Carlo Cattaneo di Lugano, CAPOL e ASPOL: Assaggiatori e produttori olivicoli) ha creato opportunità nella geografia paesaggistica e urbana oltre che nei Musei dei centri storici della valle.

Il rapporto con l’università ha permesso la pubblicazioni di stralci inediti di tesi di laurea.
Il rapporto con le istituzioni pubbliche (Biblioteca Angelica di Roma, Consorzio di Bonifica di Latina e Archivi di Stato di Roma e di Latina) e con le Amministrazioni Comunali vicine ha reso possibile la pianificazione di incontri volti a razionalizzare le risorse umane, culturali, amministrative ed economiche. Nel quaderno, d’altro canto, si era già data prova della volontà di dare voce a tutte le comunità civiche vicine e nell’edizione del 2012 sono state pubblicate le schede dei musei di Roccagorga, Roccasecca dei Volsci, Priverno, Sezze e Sonnino.

Un nutrito programma di conferenze su vari temi è stato messo in atto grazie al disinteressato apporto scientifico di studiosi, unitamente alla presentazione dei libri, eventi tutti che hanno animato culturalmente la vita della comunità, attività tutte riferite agli indici dei quattro quaderni fino ad ora editati e che si allegano.

Evidentemente il Quaderno è da considerarsi la voce “politica” del museo, quando per tale termina si intende l’antica definizione greca, che nel nostro caso vuole superare le separatezze, costruire un rapporto stabile con il privato, in particolare sul tema dell’accoglienza turistica, e con il cittadino che, sempre più consapevolmente, è parte attiva (leggi le centinaia di qualificate donazioni pervenute al godimento pubblico, delle quali il settore musei della Regione Lazio è perfettamente a conoscenza per aver sempre ricevuto per tempo i citati quaderni). 

Museo del Paesaggio

Informazioni

Indirizzo
Castello Baronale

E-mail
info@comunedimaenza.it

Ultima modifica: mercoledì, 12 aprile 2023

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