Descrizione
Maenza sarebbe sorta come insediamento originato dalla dispersione della popolazione di Privernum.
Successivamente, è stato consolidato e dominato da gruppi etnici di ceppo germanico, il più importante dei quali fu il popolo dei Volsci.
Nel castello di Maenza si sono insediate molte famiglie feudatarie, la più importante delle quali quella dei Conti da Ceccano. Le famiglie successive furono: gli Annibaldi, i Caetani, i Borgia, gli Aldobrandini, gli Antonelli, i De Cabanise i Pecci.
Durante il feudo dei Conti da Ceccano, Maenza fu sede del primo miracolo di S. Tommaso d'Aquino, il quale vi si recava spesso per far visita a sua nipote Francesca. Maenza, come molti paesi della provincia di Latina, visse il periodo della ritirata tedesca. Un episodio molto importante durante questo periodo, fu quello della distruzione di gran parte dell'abitato in seguito al bombardamento aereo del 1944. Una lapide antica di 2000 anni inserita nel muro adiacente la chiesa di S. Eleuterio testimonia l'antica civiltà del territorio sul quale si estende Maenza.
La storia del popolo maentino appartiene infatti alle popolazioni di antichissima civiltà pastorale italica, le cui remote origini sono ufficialmente individuate in un periodo che va dal XIV al XI secolo a.C. col nome di civiltà appenninica, essenzialmente agricola e pastorale. Sull'origine del nome “Maenza” sono state avanzate diverse ipotesi. Secondo alcuni esso deriva da quello dell'eroe Magenzio, il Mazentius di origine etrusca, costretto ad allontanarsi dalla patria Cere, e ricordato nel libro X dell'Eneide come alleato di Turno contro Enea. Una diversa ipotesi sul nome e sulla fondazione del paese potrebbe essere legata all'invasione dal nord Europa da parte di popolazioni germaniche che dopo la conquista del territorio edificarono qui una fortificazione, richiamandosi nella denominazione alla città Mainz, nei pressi di Francoforte sul Meno. Secondo altri, infine, “Magentia” potrebbe trarsi dalla radice Mag (crescere) che insieme a Gens (gente) vuole significare “gente che cresce”.
Sulle origini di Maenza due autorevoli testimonianze sono quelle degli storici Gregorovius e Domenico Antonio Contatore. Nell'antichità la zona era abitata dai Volsci che già prima della fondazione di Roma avevano raggiunto un alto grado di civiltà e furono sottomessi dai Romani dopo circa due secoli di aspre lotte; dell'ostinazione e del coraggio con cui i Volsci difesero la loro indipendenza ci è testimone Tito Livio che di loro scrive: “ Parvero dalla sorte destinati a tenere il soldato romano perennemente in attività”.
L'antica città volsca di Privernum, divenuta sotto i Romani “municipium”, fu distrutta da incursioni saracene nel IX secolo e ricostruita dove sorge l'attuale Priverno; lo storico Domenico Cantatore scrive a proposito: “Ancora si scorgono resti imponenti dell'antica città distrutta, prove sicurissime della grandezza ed importanza di quella, ma non potendo tutti i cittadini di quella stabilirsi entro le mura della nuova città, alcuni fondarono Roccagorga, altri Asprano, altri Maenza, altri Perseo, altri il Forte della Croce, altri Sonnino e quei castelli che divennero famosi, i quali tuttavia, sottomessi nel nome di S.Pietro, pagano a Priverno un tributo annuale”.
Disponiamo poi di una testimonianza quanto mai autorevole: quella di Gregorovius. Nel V volume della sua “Storia di Roma nel Medio Evo”, il grande storico tedesco afferma che la maggior parte dei castelli e dei relativi borghi sparsi nel basso Lazio ebbe origine a seguito degli stanziamenti di invasori Longobardi, Sassoni e Franchi. Origine tedesca dunque sia per il nome di Maenza, che per Gregorovius va ricondotto a Mainz, sia per la casata che le dette la propria impronta e la dominò per circa quattro secoli, quella dei Conti di Ceccano, a proposito dei quali Gregorovius scrisse: “Della loro derivazione germanica fanno prova i nomi di Guido, Landolfo, Goffredo, Berardo, Rainaldo, che si mantennero nella loro famiglia”.
Maenza sarebbe pertanto sorta come insediamento originato dalla dispersione della popolazione di Privernum e tale insediamento sarebbe stato ben presto consolidato e dominato da invasori di stirpe germanica: quindi radici lontane che riconducono al fiero e civile popolo dei Volsci e origini storicamente documentate che riconducono, come afferma Gregorovius, alle migrazioni di gruppi etnici di ceppo germanico.
La storia di Maenza, come quella di innumerevoli borghi medioevali, si intreccia strettamente con le vicende dei feudatari dominanti. Numerose casate ebbero in feudo Maenza e tra esse figurano anche gli Annibaldi, i Caetani, i Borgia, gli Aldobrandini, i Doria Pamphili, i Borghese, i De Cabanis e i Pecci. Ma quella cui più strettamente si ricollegano le sorti di Maenza fu senza dubbio la casata dei Conti di Ceccano, della quale lo stesso Gregorovius scrive: “Nei Monti Volsci primeggia dinastia antichissima della contrada la casa dei Conti di Ceccano che, per ricchezza e dignità, era nella Chiesa tenuta in gran conto.